Publisher's Synopsis
Questa poesia scritta in versi è trasportata dalla mia passione; richiama a qualcosa di profondo, ricordi per guardare il passato con gli occhi del futuro. Una dama di Corte di nome Mila cerca il principe azzurro e vuole il suo calice d'oro. Tra le cose che le capitano intorno come guerre ed epidemie la dama non si arrende; a un certo punto arriva un demone che si scatena e fa diventare il calice che lei sognava tanto di nuovo integro, dopo che per un incidente si era frantumato in cenere. Il demone con un richiamo lo ricrea d'oro. Alla fine l'amore vince su tutto.
"La bellezza di una prateria in fiore nel suo disincanto buio e spettrale, né del tantissimo esempio né da furore allegria di mezza estate se pur astrale. Il giudizio del noto Decamerone. Nelle stive vanno forte le onde, nessun coraggio nessun l'androne ghermito di falci estese tra le sponde. Sei come ombra tra le ortiche, vicino al calcestruzzo delle fantasie vivono le cosiddette sceme orche che discutono di faggi e cortesie. Niente meno che allettanti poesie della loro spiritosaggine né sublime ne danno marcia corta alle frenesie. Che di sostanza ne vanno a stime, contenti di essere un passo più salvi. Che il lamento ne butta di elmi sazi. Credi che di bruttezze nessuno infine calvi. Sì, tosano frammenti di punture da pazzi".
Davide Dall'Acqua