Publisher's Synopsis
Quem quaeritis è la frase che il monaco benedettino Tutilone o Tuotilo vissuto alla fine del IX secolo nell'abbazia di San Gallo in Svizzera dedicandosi all'arte amanuense, all'incisione e al canto liturgico, inserisce ex novo come un "tropo", un'invenzione, nella codificata liturgia pasquale innescando una scintilla di creatività da cui potrà scaturire il primo umanesimo. Basta aprire casualmente questo libro per rendersi conto di quanto ogni singola riga sia curata alla perfezione, per un'opera corposa sotto tutti gli aspetti. Prima ho parlato di "grande letteratura", proprio perché Quem quaeritis, ha molto di quelle immense opere narrative che potrebbero essere Il Conte di Montecristo, I Miserabili o il Faust, proprio perché Bernard, attraverso uno stile fluido e impeccabile, dà luogo a un'opera immortale, in grado di parlarci in modo approfondito dell'universo che ci circonda. Lo fa attraverso una narrazione senza luogo e senza tempo, dove eppure appaiono quegli elementi che fanno parte della nostra quotidianità. In qualche modo quest'opera è il continuo del Faust goethiano, con la continua lotta tra Bene e Male e con l'enigmatico personaggio di Homunculus che prende corpo in questo testo, proprio perché Homunculus rappresentava il futuro, il transumano, tutto l'inferno nascosto dentro la scienza.
