Publisher's Synopsis
A Napoli, quando accade qualcosa di spiacevole a cui non si riesce a dare una spiegazione, si ricorre alla causa sovrannaturale del destino o della fatalità
"pover' ommo, accussì stava scritto; se vede ch' era 'o destino, oppure: 'o Padreterno accussì à vuluto".
A casa mia questo genere di ragionamento, che aveva sempre una conclusione complottista, era sottolineato da una frase che ormai è entrata nel lessico familiare:
"Ua' e fatto nu film Luce". Hai fatto un "Film Luce"
Degna rappresentante di questo genere di pensiero, di questi famosi quanto improbabili film, era la mia amatissima nonna Rosa, che non lasciava possibilità di errore alle persone: nemmeno nelle situazioni più ovvie.
Una su tutte?
Lei non credeva mai alle persone che sbagliavano a digitare il numero telefonico.
Per lei erano tutte persone che volevano "'nquietre, sfottere", come se non fosse per nulla possibile l'errore nella digitazione di un numero di telefono.
Eh no! Non era ammesso errore! Ne diceva di tutti i colori al primo sospetto e non vi era giustifica di nessun tipo; lei creava un vero e proprio Film sulla persona ed il movente della telefonata.
Spesso desideravo che qualcuno sbagliasse numero, perché lo spettacolo era assicurato. A volte la istigavo, insieme alle mie sorelle e fratelli, dicendo al primo squillo telefonico: "E mo' chi è che chiama?". Allora lei rispondeva ed aveva già acceso la sua fantasia. Il malcapitato aveva una sola possibilità per non essere colpevole: aveva essere nu parente!
