Publisher's Synopsis
Secondo una nota metafora di Beda il Venerabile, la "storia" è come un banchetto nel castello di un re in una notte d'inverno e noi, che passiamo per un attimo in questa vita, siamo come un passero che entra da una finestra e subito esce da un'altra volando in mezzo alla tempesta, verso l'ignoto; verso qualcosa di incommensurabilmente grande che sempre ci attende e ci spaventa. Nell'attimo in cui il passero rimane dentro non è colpito dalla burrasca invernale, ma trascorso quel brevissimo momento di quiete subito sfugge allo sguardo e ritorna al gelo dal quale è venuto.
Il testo riproposto si è avvalso in maniera significativa del prezioso lavoro di documentazione che il Centro studi Europa orientale (CSEO) di Forli sotto la guida sapiente di don Francesco Ricci ha svolto in quegli anni. Permane il valore della "storia narrata" della Nazione polacca resa visibile attraverso la testimonianza di un osservatore autorevole.
La Nazione, vivificata dalla fede cattolica nella secolare storia della Polonia non ha mai cessato, anche in assenza di una definita o impossibile struttura statale, di essere un luogo di reciproca appartenenza, di memoria e di unità di tutto il popolo.Il partito unico marx-leninista formato dall'Armata Rossa nel dopoguerra, in un contesto di forte pressione politica e militare, ignora invece la realtà spirituale e culturale della nazione, identifica sé stesso con lo Stato e si autoimpone come apparato accentratore e pianificatore della società.
A una pretesa di rottura totale con i valori della tradizione, pretesa spesso forzata e imposta in nome di un mitico e radioso avvenire, la Chiesa, forte della sua resistenza antitotalitaria e antinazista, risponde con un più sobrio e allo stesso tempo più ideale "senso della storia", attuando un'intelligente opera di valorizzazione e riassunzione del patrimonio storico, religioso e culturale della nazione.