Publisher's Synopsis
Excerpt from Sopra la Vita, le Opere, ed IL Sapere di Guido d'Arezzo, Restauratore della Scienza e dell'Arte Musica: Dissertazione
Dice dunque, fra tante altre belle cose, il signor ciambellano conte Escherni, che le nostre lingue non sono liriche, e che non hanno in esse una melodia naturale. Or, s'egli parla della sua e di altre si fatte durissime lingue, io per certo credo che s'abbia egli ben ragione; ma se comprender vuole in questo novero l' italiana egli s'inganna veramente a partito, perchè in atto di soave varietà di accento e di melli?uità di suoni, le quali sono pur fondamento di ciò ch' egli appella melodia naturale, non è, e non fu forse lingua che possa, e potesse agguagliarla. Credera senza fallo il signor conte ch' io am plifichi e millanti, perchè, in parlando così, io mi sia troppo tenero per la lingua mia; ma, s'egli mi concederà un poeolin di tempo, io non dispero certo di avergli a provar tutto ciò molto dimostrativamente; se tuttavia egli con tutto che parli molto magistralmente in su queste materie atto sarà a sentir tutta la forza di quel ch' io.dovrò dire de' soavissimi suoni di questa egregia musical lingua nostra. Nè creda egli mica esser vanità arroganza, ovver biasimo di lui in questa mia affermazione, perciocchè render sicuro io bene il posso che io mi son da si fatte cose del tutto alieno. La mia, non ingiusta nè vana, disposizionea così credere procede ben da questo, che noi altri italiani sol perchè veggiano come mi seramente parlano di cotali cose gli stranieri, ci crediamo di avere ogni ragion di tener per fermo, che niun popolo senza che sia perfezione di suoni nella sua lingua, aver non possa squisitezza. Di giudizio nell' orecchio e che per conseguente.
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