Publisher's Synopsis
A Parigi, Miki si ritrova sopraffatta dalle emozioni, a vivere una vita che non avrebbe mai immaginato, piena di novità entusiasmanti e occasioni da afferrare. Nuovi amici, nuove esperienze ed amori la accompagnano, insieme a quella combriccola di artisti arrivati a Parigi per realizzare le loro ambizioni e vivere come dentro a un sogno, perché Parigi è la città senza tempo nella quale giungono gli artisti in ogni epoca, in cui convergono i desideri più disparati e dalla quale non si può non essere coinvolti.
Era partita con il solo desiderio di sfuggire ai doveri, di prendersi un anno sabbatico, indecisa nella scelta del college, in un'estate solitaria, senza Kevin. Il liceo era finito e lui se ne era andato per realizzare il suo sogno di diventare uno skater professionista e quindi si erano separati. Lei non sapeva ancora che cosa avrebbe voluto fare e sperava così di trovare la sua strada, andando a Parigi, ma questa città la sorprende e la attrae a sé senza più volerla fare andare via, nemmeno quando Kevin la va a trovare e le chiede di seguirlo. Finirà dunque così il loro amore, oppure i loro cuori rimarranno comunque uniti, anche se distanti?È il dubbio amletico di ogni storia d'amore nata ai tempi del liceo e destinata ad attraversare il corso della vita, il diventare grandi in mezzo a tante peripezie. È il seguito di First, ma non occorre averlo letto per capire Second, poiché si tratta di un'altra storia e non ci sono rimandi al passato che non vengono chiariti. C'è un luogo a Parigi dove il tempo sembra non esistere, dove regna la tranquillità, mentre si osserva la città dall'alto, da dentro all'orologio del Musée d'Orsay. Da lì la città sembra come ferma dentro al tempo, in un eterno scorrere temporale mutato soltanto dalla luce e dalle stagioni e toccata solamente dalla pioggia e dalle intemperie.
All'interno dell'orologio, si ha l'impressione di essere giunti nel passato, dentro a quella storia di Parigi dove soltanto i grandi ne fanno parte e appare come un luogo romantico, dove scambiarsi promesse o restare abbracciati a lungo, senza accorgersi dello scorrere del tempo, in silenzio, in un punto in cui il tempo sembra non esistere, ma è scandito dalle lancette soltanto per l'esterno, per il mondo di fuori che si affanna a proseguire la sua rotta. Lì il tempo si ferma e a volte, se il museo non è troppo preso d'assalto dai turisti, si può anche sostare su quei comodi divanetti a cuscino, in cui sembra quasi di perdere i sensi. "Sarebbero rimasti lì in eterno. Era come il loro posto segreto, il luogo che a Parigi li affascinava maggiormente, anche se non c'era molto di speciale. Bastava solamente il silenzio e quel senso di tranquillità che sprigionava per rasserenarli, l'idea che il tempo lì si fermasse e non potessero mai invecchiare, ma restare sempre giovani e innamorati. A volte da giovani è bello anche illudersi, ritagliarsi del tempo per sognare, ma non trovarono mai più, in tutta la loro vita, un posto così".