Publisher's Synopsis
Quando ho un'idea comincio subito a costruirla nella mia immaginazione. Cambio la costruzione, apporto miglioramenti e utilizzo il dispositivo nella mia mente. È assolutamente irrilevante per me se eseguo la mia turbina con il pensiero o la provo nel mio laboratorio. Noto anche se è sbilanciata. Non c'è alcuna differenza, i risultati sono gli stessi. In questo modo sono in grado di sviluppare e perfezionare rapidamente una concezione senza toccare nulla. Quando sono arrivato al punto di incarnare nell'invenzione ogni possibile miglioramento a cui riesco a pensare e non vedo difetti da nessuna parte, metto in forma concreta questo prodotto finale del mio cervello. Invariabilmente il mio dispositivo funziona come immaginavo che dovesse, e l'esperimento risulta esattamente come l'avevo programmato. In vent'anni non c'è stata una sola eccezione. Perché dovrebbe essere altrimenti? L'ingegneria, elettrica e meccanica, è positiva nei risultati. Non c'è quasi un argomento che non possa essere trattato matematicamente e gli effetti calcolati o i risultati determinati in anticipo dai dati teorici e pratici disponibili. La realizzazione pratica di un'idea rozza, come viene generalmente fatto, non è, ritengo, nient'altro che uno spreco di energia, denaro e tempo. La mia prima afflizione ebbe, tuttavia, un altro risarcimento. L'incessante sforzo mentale ha sviluppato le mie capacità di osservazione e mi ha permesso di scoprire una verità di grande importanza. Avevo notato che l'apparizione delle immagini era sempre preceduta dalla visione effettiva di scene in condizioni particolari e generalmente molto eccezionali, e ogni volta ero spinto a localizzare l'impulso originale. Dopo un po' questo sforzo è diventato quasi automatico e ho acquisito una grande facilità nel collegare causa ed effetto. Presto mi resi conto, con mia sorpresa, che ogni pensiero che concepivo era suggerito da un'impressione esterna. Non solo questo, ma tutte le mie azioni erano state suggerite in modo simile. Nel corso del tempo è diventato per me perfettamente evidente che ero semplicemente un automa dotato di potere di movimento, che rispondeva agli stimoli degli organi di senso, e pensava e agiva di conseguenza. (Nikola Tesla)