Publisher's Synopsis
Excerpt from I Parlari Italiani in Certaldo, Alla Festa del V Centenario di Messer Giovanni Boccacci: Omaggio
Pubblicando una delle cento novelle del Decameron voltata in quel maggior numero che per me si poteva. Di dialetti e vernacoli Italia, e non soltanto dell' Italia in oggi costituita nazione sotto lo scettro del Re Vittorio Emanuele II, ma proprio dell' Italia ne' suoi confini natu rali; mi parve il più splendido, e in pari tempo il più degno modo di rendere onoranza al Padre della nostra prosa nell' occasione del quinto suo centenario. Mi parve insomma di scorgervi come un saluto universale, che dalle città sorelle innalzerebbesi al Boccaccio in quella solenne giornata, e, vie più ancora, una dimostrazione nazionale. Nè mi sfuggiva la utilità. Che in certo modo sarebbe stata per derivarne vuoi per le nuove e profonde investigazioni filologiche alle quali avrebbe dato luogo vuoi agevolando la storia dei dialetti, in ciò che si riferisce singolarmente all' intima indole di ciascheduno per sè e al ceppo dal quale assi derivano; vuoi ancora per l' aj uto che recar poteva. Risolvere la questione sollevata dal Manzoni sull' unita della lingua. Altra considerazione dava pure alla mia mente un' altissima importanza a siffatta raccolta di parlari ita liani, e si fu quella che buona parte di essi van perdendo ogni giorno terreno e si Spengono per l' avanzarsi che fa (sia pure a passi di lumaca) la lingua. Nazionale; sicchè riunirli e pubblicarli tutti insieme, sembrommi cosa ben decorosa. Per l' Italia che nel mio libro avrebbe avuto uno de' più bei monumenti, che mai nazione vantasse eretto al proprio idioma.
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