Publisher's Synopsis
La narrazione è uno scambio comunicativo e come tale mai uni-direzionale, anzi la dimensione relazionale è fondamentale; una sorta di tacito accordo tra scrittore e lettore nel poter vivere entrambi una dimensione oltre la realtà.
Un castoro che non si accontenta di essere un "architetto", come la sua nascita imporrebbe per natura e per famiglia, ma è spinto altrove dalla sua sensibilità, dal suo animo di poeta, che è poi quello di ciascun bambino e degli adulti che ne conservano un barlume. Isidoro, il piccolo castoro poeta, parte alla ricerca di un posto nel mondo, del suo posto. Il suo viaggio, che non è un girovagare, ma rappresenta quei viaggi che sono esperienze dell'anima, si ritroverà nel grande circo della vita e imparerà che l'unico vero viaggio lo si compie dentro se stessi.
Non è da meno il racconto di Pongo, il pinguino che voleva volare, dove l'autrice coniuga la sua capacità narrativa d'intrattenimento con un insegnamento leggero e profondo al contempo. Gli ingredienti della favola ci sono tutti: composizione non troppo lunga (adatta a giovani lettori), in prosa o in versi. In realtà Laura scrive in prosa, ma ci fa dono anche di qualche verso, funzionale alla narrazione. I protagonisti della favola sono solitamente gli animali, che incarnano vizi e virtù umane e c'è la morale (che è il vero motivo per cui le favole è sono state ideate), un insegnamento che Laura, però, non rende totalmente esplicito, perché parla direttamente al cuore dei bambini. In questo modo l'autrice si avvicina alla fiaba, del resto, sebbene appartengano a due generi letterari diversi, fiaba e favola hanno la medesima etimologia (il termine latino "fabula" indicava la narrazione di fatti inventati) e se nella prima la morale non è mai esplicita, nelle favole classiche la morale, come insegnamento etico, è espresso talvolta persino in forma di proverbio.
Ma qual è la morale che l'autrice lascia intravedere tra le righe della sua composizione? Ne ho scoperte diverse e sono certa che altrettanto faranno i lettori giovani e non.
Pongo insegna ai bambini ad accettarsi così come si è, a trasformare le proprie debolezze, o quelle che si ritiene essere tali, in punti di forza, che non significa, però, arrendersi alla propria natura. Così fosse stato il nostro amico pinguino non avrebbe né desiderato né provato a volare, considerando la sua natura di abile nuotatore e le sue ali non appropriate per librarsi nel cielo, ma Laura ci dice che il volo non è nelle ali, ed è vero, perché è nel suo cuore, nella sua forza d'animo, nel suo coraggio che Pongo troverà la leggerezza e la forza per sfidare il cielo. Pongo ci mostra cosa significhi non smettere d'inseguire i propri sogni, qualsiasi sia lo sforzo che essi richiedono, incita a non lasciarsi intimorire dal giudizio degli altri e ad accettare il diverso, l'alterità e la ricchezza di cui l'altro è portatore. Al lettore l'onore di voltare pagina e immergersi nelle storie di Laura. Rita Quinzio
scrittrice, poetessa, insegnante