Publisher's Synopsis
Quando F. Scott Fitzgerald scrisse a sua figlia Frances, definendo la propria vita come "grandezza epica," lo fece con l'autorevolezza che appartiene solamente alle persone dal grande e spesso tragico destino. Comprendeva come l'esuberanza, i dubbi, i timori e gli eccessi della sua vita si univano perfettamente all'interno del quadro letterario da lui prodotto, quanto mai autobiografico. Tiziano Brignoli delinea un profilo caratteriale, e conseguentemente letterario, dello scrittore americano simbolo dell'Età del Jazz. Partendo dall'analisi del suo primo romanzo pubblicato, illustra un ritratto Fitzgeraldiano che mostra al lettore gli aspetti più importanti che hanno composto la sua esistenza, i numerosi contrasti del suo carattere, e conseguentemente formato la sua letteratura. Cosa spinse Fitzgerald a scrivere "Di qua dal Paradiso" e quale valore sociale questo libro all'epoca conteneva? Perché scrisse "Il grande Gatsby" e cosa lo rende ancora oggi il romanzo americano per eccellenza? Cosa ha significato "Tenera è la notte" in termini di sacrificio letterario da parte dello scrittore americano, e cosa lo rende uno dei suoi romanzi più autobiografici? Quale ruolo ha giocato Zelda come partner nella giostra della vita di suo marito? Nell'ironia della vita, il giorno in cui la grandezza epica di Fitzgerald si spezzò, venne inesorabilmente legata a doppio filo con quella americana. E' per questo motivo che il nome di Francis Scott Fitzgerald verrà sempre riprodotto e affiancato a quello della sua generazione, di cui seppe meravigliosamente raccontare necessità e tormenti. Questa nuova edizione di "Una sorta di grandezza epica" comprende anche un'approfondita postfazione da parte dell'autore, in conversazione con Marjie Kirkland, cugina del grande scrittore americano, nonché membro del consiglio di amministrazione del Fitzgerald Museum a Montgomery, Alabama.