Publisher's Synopsis
Roma, agosto 2020. La situazione è quella che è, le chiacchiere stanno a zero, come si suol dire, siamo nel bel mezzo del post-lockdown; la città è semideserta, pochi turisti, chiusure canoniche di Ferragosto e tanti punti interrogativi aperti, spalancati sul domani. Ma tant'è. Il traffico è decisamente ridotto, e, per chi rimane in città, per i più svariati motivi - e si sa quanti ce ne possano essere di motivi per dover rimanere in città, l'elenco è lungo, ognuno potrebbe aggiungerne qualcuno alla lista - il consiglio di attraversarla, di osservarne da vicino i quartieri, le strade, le piazze, le meraviglie architettoniche e urbanistiche, può apparire, perché no, financo consolatorio. Nanni Moretti docet in tal senso, con quel capolavoro della sua strepitosa filmografia che porta il titolo di "Caro diario". Era il 1993 e l'episodio incentrato sulla sua passeggiata in sella al mitico vespone blu è entrato senza se e senza ma nell'immaginario collettivo di tutti noi, volenti o nolenti. Racconta tanto quella passeggiata di Nanni, in primis l'amore per questa città, fatta di diversità, disomogeneità, eterogeneità, discontinuità, differenze, distanze, e chi più ne ha più ne metta, è assolutamente vero, ma anche di un fil rouge che unisce improvvisamente i puntini, come nello storico gioco enigmistico, sorprendendo puntualmente sia i suoi visitatori quanto i cittadini residenti, regalando a ciascuno un momento di eterno, un momento della Città Eterna, per l'appunto, un momento fatto di luci, di colori, di sapori, di ricordi, di echi antichi e moderni, di un passato glorioso e di tanta fede nell'avvenire. Tutto questo, e molto altro ancora può suscitare un giro per la città di Roma, datemi retta, a me è capitato varie volte. Specialmente d'estate. Una città che contiene e racchiude in se stessa tante città, cento città, forse anche di più, ognuna una stella, che brilla di luce propria ma che fa parte della stessa meravigliosa e luminescente galassia. Il monito è sempre lo stesso, averne cura, tutelarne al massimo il patrimonio storico/artistico e migliorarne la vivibilità del quotidie, senza lasciare indietro nessun territorio, perché ogni quartiere, ogni singolo Municipio ha tante storie da narrare, e rappresenta una città nella città...