Publisher's Synopsis
Se c'è una voce che per intensità, caratura, tensione interpretativa e carica umana/sentimentale rimarrà per sempre nell'immaginario collettivo musicale ed artistico, oltreché nella mente e nei cuori del suo immenso pubblico, quella non può che essere la voce di Domenica Berté, in arte Mia Martini (1947-1995). Un'artista tanto coinvolgente, controversa e inquieta quanto capace, forte e determinata. Una vita, la sua, assai spesso in salita, quasi controcorrente, ma d'altronde, si sa, si vince e si perde da soli, e la strada per il successo è per definizione in salita. L'emozione che pervade l'ascoltatore ad ogni brano eseguito da Mia Martina è un'emozione che letteralmente e per assurdo non ha voce - parafrasando un celebre pezzo cantato dal grande Adriano Celentano - perché arriva dritto allo stomaco, in fondo al cuore, al centro del nostro sentire le emozioni, appunto, e i sentimenti, sbattere da un muro all'altro della vita, alla ricerca di una via d'uscita, di una soluzione, della verità, della sincerità, in una parola dell'amore. Sì, l'amore, è questo il centro, il focus, il nocciolo duro della questione, l'essenza stessa delle narrazioni canore messe in scena, anzi in musica e parole, dall'immensa artista calabrese. Una narrazione che fa correre immancabilmente sulla pelle quei brividi che solo il parlar e ragionar d'amore sa fare. Ricordarla ora, alle soglie del 25esimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 12 maggio del 1995 - anniversario che si lega a doppio filo a quello dell'importante Premio della Critica a lei intitolato, il Premio Mia Martini, per l'appunto, una dedica alla sua avventura umana ed artistica, alla sua complessa esistenza terrena - è solo un piccolo e doveroso omaggio, mentre è nella quotidianità musicale che la sua storia andrebbe onorata e raccontata quanto merita...