Publisher's Synopsis
Stefano Vanzina, in arte Steno (1917-1988). Un raffinato intellettuale che è stato a ragione definito lo scrittore del cinema italiano. Un uomo di cultura dotato di un raro sense of humor: un eclettico e instancabile maestro della commedia all'italiana, che insieme ad altri giganti come Mario Monicelli, Luigi Comencini e Dino Risi ha rappresentato ai massimi livelli. "Steno, l'arte di far ridere - C'era una volta l'Italia di Steno. E c'è ancora", lo ricorderete, è stato il titolo della bella mostra monografica ospitata dallo GNAM di Roma nel 2017 per celebrare il Centenario della sua nascita: beh, io ne sono convinto, e voi? Peraltro, sono appena trascorsi 45 anni da quel 17 gennaio del 1976, quando nelle sale cinematografiche italiane usciva una pellicola decisamente sui generis: un lungometraggio diretto dal grande Stefano Vanzina, in arte Steno, che, inaspettatamente, avrebbe segnato un'epoca. Il titolo la diceva lunga, anticipando inequivocabilmente una narrazione incentrata sul mondo delle corse dei cavalli e dei correlati accaniti e indefessi scommettitori: "Febbre Da Cavallo". Un mondo e una categoria già ampiamente rappresentati e raccontati precedentemente, ma di certo mai con un taglio satirico come quello che il film di lì a breve avrebbe meravigliosamente incarnato. Anche di questo parleremo tra poche righe. Seguitemi...