Publisher's Synopsis
Estate 2003. Giacomo, superficiale ventenne veneziano, freme all'idea di partire per Ibiza dopo la maturità, ma la bocciatura lo costringe al lavoro coatto nella gelateria di famiglia. Addio vacanze! Una lettera inattesa gli offre, però, una nuova opportunità a settembre si terrà a Cefalonia la commemorazione per i sessant'anni dell'eccidio della Acqui, una delle pagine italiane più eroiche e tragiche della Seconda Guerra Mondiale; viene richiesta la presenza del nonno, uno dei sopravvissuti, il quale è, però, mancato da qualche settimana; su decisione dei genitori, sarà il ragazzo a rappresentarlo, sperando che un viaggio nella memoria possa essere più formativo di una punizione. Assieme all'amico Tommy, Giacomo s'imbarca per la Grecia, ma la tratta in traghetto s'interrompe a Spalato, dando avvio a un'inattesa avventura. Come raggiungere Cefalonia in tempo per la commemorazione, avendo un budget ridotto fin dall'inizio? Come relazionarsi, lungo il cammino, con persone e culture differenti? I due giovani sono viaggiatori inesperti, soli in terra straniera, ma al fianco del protagonista ci sarà sempre una guida impossibile che lo aiuterà a capire e a crescere. "Non suonava mica il mandolino" è un romanzo di viaggio tra Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania e Grecia. È un romanzo che conduce il lettore in alcuni storici possedimenti della Serenissima, legandosi alla precedente produzione "veneziana" dell'autore. È un romanzo di formazione, che alterna momenti divertenti ad altri di approfondimento. È soprattutto un romanzo che, a partire dalla testimonianza del (vero) nonno dell'autore, sopravvissuto all'eccidio, vuole ricordare il dramma subito dai soldati italiani a Cefalonia dopo l'armistizio del 1943.