Publisher's Synopsis
Roma rappresenta un coacervo di realtà difficilmente sintetizzabili in uno slogan buono per tutte le stagioni. Basta salire morettianamente in vespa - o se preferite in automobile - e cominciare ad attraversarla per rendersene immediatamente conto. E allora...allacciate il casco, o le cinture, e seguitemi! Partendo dal mio territorio, il Terzo, è sufficiente muoversi dalla bella Piazza Sempione in direzione Ponte Tazio per cogliere subito il senso della premessa. Intanto si passa da un municipio all'altro - dal III al II - che non è poco - proprio come attraversando il Ponte delle Valli - ma soprattutto muta enormemente lo scenario che ci circonda. Si arriva in un baleno - traffico permettendo - al Mausoleo di Santa Costanza e di lì in quattro salti a Villa Torlonia, un pezzo di Storia d'Italia. E se si prosegue un poco la Via Nomentana si incontra nientepopodimennoche Porta Pia! Simbolo del compimento del Risorgimento italiano. Ma questo è niente. Voltiamo a destra, basta percorrere Corso d'Italia per sentirci Hercules in bivo: a sinistra Via Veneto, la culla della Dolce vita di felliniana memoria, meravigliosa "porta"che apre al centro storico in direzione Piazza Barberini-Quirinale-Piazza Venezia-Campidoglio, o in direzione Via Sistina-Trinità dei Monti- Pincio-Villa Borghese, per non parlare della splendida scalinata di Piazza di Spagna che introduce a Via Condotti, Via del Corso, Via della Croce, Via del Babuino per sfociare in Piazza del Popolo! Una roba pazzesca, direbbero in quel di Milano! E tutto ciò all'interno di un fazzoletto di città, un piccolo quadrante, un tassello dell'immenso puzzle capitolino! Che dire infatti delle mille chiese, delle quattro magnifiche Basiliche - San Pietro, San Giovanni, Santa Maria Maggiore, San Paolo - o di quartieri come Prati, Città Giardino, Trieste-Nomentano, Parioli, Garbatella, Tufello, Montesacro, Monteverde, Eur, Ostia etc. etc. Mondi paralleli, universi dissimili che volteggiano tuttavia nella stessa galassia: quella della Capitale. Solo un distratto cronico non capirebbe di primo acchito quanto debba essere complesso gestire contesti così profondamente differenti. A questo servivano le XX Circoscrizioni di un tempo, trasformatesi poi - a partire dal 2013 - nei XV Municipi attuali. La dicitura di mini-sindaco e di mini-assessori, unitamente a quella di parlamentino, danno la misura del ruolo che incarnano queste istituzioni e dell'impegno richiesto per esercitare esaurientemente le intrinseche funzioni amministrative nonché politiche. I Municipi sono infatti la struttura portante del Campidoglio, le sue capillari derivazioni burocratiche: caleidoscopio delle infinite anime ed identità capitoline, cartine di tornasole e crogiuolo di proposte e critiche.Rievocando le cento città di matrice vendittiana, poniamo dunque in primo piano le esigenze e le criticità dei singoli territori, e mettiamo altresì da parte tatticismi e partigianerie consortili, al fine di raggiungere i risultati sventolati nelle varie campagne elettorali ma mai veramente portati a casa. È questo che desiderano ardentemente i cittadini residenti del Caput mundi! Fatelo, ed essi vi ripagheranno in rispetto e buona condotta. Io ne sono convinto. E voi?