Publisher's Synopsis
Freddo! Fa tanto, tanto freddo! Lo sento pungere sulla pelle, nonostante sia quello interiore a esser ancor più accentuato. Incurante se fosse o no la più indicata, ho indossato la prima giacca che ho afferrato, ho sbattuto la porta e son scappato via... via da quella casa... via dalla mia vita... via da un immenso e improvviso dolore. Dopo quanto è successo, sono obbligato ad andarmene. Non so nemmeno per dove, né per quanto tempo, ma senza dubbio il più lontano da te, Serena, il più lontano possibile dal nostro passato, ma soprattutto dal nostro magnifico futuro infranto. Con queste parole inizia l'esilio del protagonista. Siamo al Lido di Venezia, sull'imbarcadero del vaporetto n.1, il più lento della flotta lagunare, il quale giungerà a Piazzale Roma via Canal Grande, senza trascurare alcuna fermata. Per chi scappa da una delusione quel tragitto appare eterno. Non è sufficiente occupare la mente contemplando la propria amata città, purtroppo la crudele realtà s'imporrà a ogni sguardo su luoghi topici. Dalle rievocazioni, però, emergeranno anche le avvisaglie della fine, le stesse che a qualsiasi persona esterna appaiono chiare fin dall'inizio, ma che ogni cieco protagonista di una storia d'amore finge sempre di non vedere. Quante fermate, invece, dovrà lasciarsi alle spalle il lettore prima di intuire che il punto di vista di un cuore infranto potrebbe differire dalla realtà delle cose? Un piccolo libro che affronta un'attuale e dolorosa tematica sociale. Un piccolo romanzo dal quale è stato tratto anche uno spettacolo teatrale, presentato per la prima volta al pubblico veneziano nel 2016, ottenendo una risposta al di là delle attese.