L'Ordine

Dalla finestra poteva osservare lo spaventoso manto di nubi, che, laggi�, premeva sull'orizzonte ormai sopraffatto. Presto sarebbe arrivata: niente e nessuno avrebbe fermato la tempesta. Il lago, grigio e tremante, sarebbe stato tra non molto preda del vento gelido. Ne avrebbe percosso senza piet� la superficie. E onde spumeggianti si sarebbero infrante sulle rive. Gabbiani e corvi stavano gridando in cerca di un solido riparo. La natura era in attesa di ci� che sarebbe stato inevitabile. Ma, come sempre accadeva, alla tempesta, al disordine, sarebbe seguita la serenit�. E l'ordine. Osserv� le prime tenui lacrime di pioggia scivolare a fatica lungo la vetrata aperta. Scendevano lungo una fila quasi perfetta, come in una devota processione. Si riunivano. Poi si lasciavano. E quindi si riabbracciavano nuovamente. Un magico ordine le guidava verso l'obiettivo comune. Il suo indice si pos� su una fila di gocce. Quasi spaventate dall'intrusione, esse si separarono, per poi ritrovarsi, un po' pi� avanti, come allegre compagne di viaggio. All'ordine, imposto dalla natura e dalla fisica, lui aveva opposto la forza del suo disordine: aveva avuto il temporaneo potere di creare una nuova via per quelle gocce. Un nuovo equilibrio . Un nuovo mondo. La sua vita era racchiusa in quell'immagine: disordine per un nuovo ordine. Migliore del precedente? Cos� gli avevano insegnato. Ma lui non ne era pi� tanto sicuro.